Nuova uscita nella collana BIM – Biblion International Monographs: I nomi delle categorie grammaticali di Felice Accame e Francesco Ranci.
Della maggior parte delle parole che usiamo sappiamo poco. Fin dai primi ordini di scuola impariamo a parlare con disinvoltura di nomi, aggettivi, verbi, avverbi, participi, gerundi, etc., ma se dovessimo attribuire loro un significato preciso saremmo in difficoltà. Come, in difficoltà, sono stati – e sono tuttora – i grammatici. Felice Accame e Francesco Ranci vanno alle radici della questione e, ricostruendo la storia delle categorie grammaticali, giungono alle ragioni di un sistema classificatorio la coerenza del quale presenta più di una lacuna. Senza omettere i presupposti di un’alternativa basata sulla consapevolezza dell’operare mentale designato dalle parole.
Felice Accame (1945) insegna Teoria della Comunicazione presso il Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, presiede la Società di Cultura Metodologico-Operativa e dirige “Methodologia – Pensiero Linguaggio Modelli”. Sue opere principali: La funzione ideologica delle teorie della conoscenza (Milano 2002), Il linguaggio come capro espiatorio dell’insipienza metodologica (Roma 2015) e Il dispositivo estetico e la funzione politica della gerarchia in cui è evoluto. Per Biblion Edizioni ha pubblicato: Tre saggi metodologici con pretese terapeutiche (2016), L’asse ereditario della contraddizione del conoscere (2018) e Le illusioni del progresso linguistico (2019).
Francesco Ranci (Milano, 1964) è redattore di “Methodologia – Pensiero Linguaggio Modelli”. Dal 2010 vive negli Stati Uniti, dove ha insegnato Scienze Sociali e Cultura Italiana presso il Berkeley College di Manhattan, il Saint Thomas Aquinas College e lo Iona College di New Rochelle, a New York. Nel 2021, ha pubblicato The Unfinished Business of Erving Goffman e, nel 2017, ha curato la seconda edizione de La mente vista da un cibernetico di Silvio Ceccato. Per Biblion Edizioni, nel 2016, ha curato Simboli di appartenenza a una classe sociale e Sul rinfrescare le idee al pollo di Erving Goffman.
