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Nuova uscita nella collana Universale Biblion: Un paradiso portatile, di Roger Robinson.

È facile perdersi tra le montagne di oggetti che Roger Robinson ti costruisce attorno con i versi: oggetti quotidiani, ma anche oggetti insoliti; cibi dai profumi estranei o familiari; suoni e colori affastellati con un ritmo rapido e un effetto psichedelico. In questo labirinto della vita di ogni giorno è facile perdersi, ma non è facile nascondersi: le verità più scomode ti scovano e ti parlano con immagini talmente semplici che non è possibile fraintenderle. Come quella con cui, per raccontare lo smarrimento dovuto a un lutto improvviso, Robinson descrive una lingua che si insinua nel vuoto lasciato da un dente caduto: estremamente dolorosa, nella semplicità di un gesto così comune e comprensibile che acquista ancora maggiore significato. Scombussolati dall’umanità condivisa, dalla verità che ha il sapore amaro del senso di colpa, dalla tragicità della bellezza, non si esce indenni da questo labirinto di oggetti: presenze (per usare un termine montaliano) che sembrano muoversi all’unisono per chiedere un rinnovato senso di umanità, una nuova immanente possibilità di paradise.

Con A Portable Paradise (Peepal Tree Press, 2019), Roger Robinson, scrittore britannico di origine caraibica, vince due dei più prestigiosi premi letterari internazionali: il T.S. Eliot nel 2019 e il Royal Society of Literature’s Ondaatje Prize nel 2020. La scelta dell’Accademia di Svezia di assegnare nel 2021 il Premio Nobel per la Letteratura allo scrittore e accademico africano Abdulrazak Gurnah conferma la necessità di continuare a confrontarsi, anche in traduzione, con l’urgenza e la potenza della scrittura postcoloniale, coi traumi e le sofferenze, individuali e collettive, cui dà voce.

Categorie: Novità