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Nell’arco di una carriera di oltre sessant’anni, Dario Fo ha creato un linguaggio scenico unico, frutto di sintesi di movimento e voce (secondo gli insegnamenti di Jacques Lecoq, rielaborati in maniera assolutamente originale), basato su tecniche narrative e di comicità tese a portare lo spettatore alla soluzione di un racconto o di uno scambio tra personaggi in battute divertenti e incalzanti ma non liberatorie. Lo scopo del presente studio è mostrare come la battuta sia fonte di distanziamento da ciò che è rappresentato, per creare la chiave d’accesso a riflessioni complesse su eventi sociopolitici contemporanei e, allo stesso tempo, universali, dai primi monologhi, agli atti unici, alle commedie, ai monologhi di Mistero buffo. L’analisi si concentra sullo sviluppo di un linguaggio fisico, che si avvale anche di tecniche cinematografiche, sulla struttura delle commedie basata sullo sketch verbale e fisico, sulle canzoni che portano avanti un discorso di lotta di classe e sul tipo di risata provocata dalle commedie di Dario Fo.

Gloria Pastorino è professoressa ordinaria di italiano e francese alla Fairleigh Dickinson University, dove insegna anche letteratura inglese, comparata, teatro e film. Le sue pubblicazioni includono numerosi articoli su teatro, cinema e migrazione, mascolinità e mafia, i volumi Othello. As Interpreted by Luigi Lo Cascio (Bordighera 2020) e Beyond the Living Dead: Essays on the Romero Legacy (with Bruce Peabody; McFarland 2021), e traduzioni per produzioni americane di opere di Dario Fo, Luigi Pirandello, Mariangela Gualtieri, Romeo Castellucci, Lella Costa e Juan Mayorga.

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