Nuova uscita nella collana “Storia, politica, società”: La dottrina fascista, o il fascismo nella storia superiore del pensiero, di Andrea Caffi, a cura di Alberto Castelli.
Nel 1932, sullo sfondo di una Parigi rifugio di molti antifascisti italiani, Andrea Caffi si dedica a un ampio studio per comprendere il fascismo, le sue idee, le sue origini e le ragioni del suo successo. Il risultato è La dottrina fascista, o il fascismo nella storia superiore del pensiero, un manoscritto rimasto inedito fino a oggi. Al centro del saggio c’è una riflessione sulla vacuità della cultura fascista e sul fatto che, in determinate situazioni, la demagogia, le formule facili e superficiali, il culto del capo e la violenza riescono a legittimare il potere, contro ogni evidenza di convenienza e di ragionevolezza. Caffi è convinto che il fascismo, più che una reazione preventiva contro il pericolo socialista, sia il portato di una profonda crisi di civiltà preparata nel corso di decenni di politiche reazionarie ed escludenti, approfondita nella Prima guerra mondiale ed esplosa per le conseguenze sociali, economiche e culturali di quest’ultima.
Andrea Caffi (San Pietroburgo 1887-Parigi 1955), profondo intellettuale socialista cosmopolita, vissuto tra Russia, Germania, Francia e Italia. Impegnato nella rivoluzione russa del 1905, nella Prima guerra mondiale, nell’opposizione al bolscevismo e nella lotta antifascista. Amico e collaboratore, tra gli altri, di Albert Camus, Nicola Chiaromonte, Dwight Macdonald, Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini.
Alberto Castelli insegna Storia delle dottrine politiche presso l’Università degli Studi dell’Insubria. È stato docente presso l’Università degli Studi di Ferrara. Si è occupato della figura di Andrea Caffi e del pensiero pacifista novecentesco. Recentemente ha curato la riedizione di Critica della violenza di Caffi (Castelvecchi 2017) e ha pubblicato il volume The Peace Discourse in Europe 1900-1945 (Routledge 2019).
