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Che ci si muova in salita oppure in discesa, percorrendo le scalinate raffigurate nelle opere di Escher ci si ritroverà comunque al punto di partenza, pervasi da un senso di spaesamento e di smarrimento, senza punti di riferimento chiaramente identificabili. Ugualmente, nel momento sociopolitico attuale, chi continua a considerarsi di sinistra è disorientato, immerso in una realtà politica fluida, in cui non si scorge altro che una sinistra senza identità, senza centro, senza bussola, senza memoria, senza radici. Attraverso i cinquantuno articoli che costruiscono il volume, Pietro Polito ripercorre alcune vicende della politica nazionale e delinea una riflessione critica amara: come su una scalinata di Escher, dopo tanta fatica e innumerevoli gradini, la sinistra post-novecentesca si ritrova ancora al punto di partenza. Così, l’autore si fa portavoce di quei cittadini scoraggiati ma ancora convinti che una sinistra sia necessaria, nonostante tutto: forse, in un sistema privo di punti cardinali, l’unica guida per ritrovare la rotta navigando in acque buie e torbide rimane come “stella polare” l’eguaglianza: la sinistra che noi vorremmo non è altro che una forza politica egualitaria che mira a rimuovere gli ostacoli che impediscono agli uomini e alle donne, pur essendo diversi, di essere meno diseguali.

Pietro Polito, filosofo della politica e storico delle idee, i suoi principali interessi sono la tradizione di pensiero liberale e socialista e il problema della pace, con particolare riguardo alla nonviolenza e all’obiezione di coscienza. Formatosi alla scuola di Norberto Bobbio, ne ha curato diverse opere, tra cui la prima edizione di Destra e sinistra (1994) e De senectute (1996, 2006). Tra i suoi lavori: Un’altra Italia (2021) e Viaggio nella storia della cultura a Torino. Bibliografia degli scritti 1975-2020 (2022). È curatore dell’archivio Bobbio e direttore del Centro studi Piero Gobetti.

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