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Nuova uscita nella collana “Saggi Biblion”: Francesco Lomonaco a duecento anni dalla morte. Documenti e riflessioni sul suo pensiero storico, letterario e filosofico.

«La realizzazione di questa pubblicazione vede la luce a distanza di circa un decennio dai primi eventi commemorativi del bicentenario della morte di Francesco Lomonaco, organizzati a Torino nel 2011 dal Comitato promotore costituito ad acta. Essa rappresenta la fase conclusiva di un ciclo di iniziative finalizzate a rendere omaggio a un grande storico, letterato e patriota italiano, mito ignorato del Risorgimento italiano, che ci ha lasciato un importante patrimonio di opere che continuano a testimoniare la sua vasta cultura, la profondità del suo pensiero, il rilevante contributo dato alla causa dell’unificazione italiana […]. Il corpo del volume si sviluppa in due parti principali: nella prima gli autori, superando il percorso biografico, inquadrano il pensiero e l’opera del Lomonaco nella complessa articolazione filosofica e storica così come ci viene tramandata dalla sua produzione letteraria; nella seconda viene riproposta la ristampa in anastatica del Rapporto al cittadino Carnot sulla rivoluzione partenopea del 1799 che, accolto con grande favore negli ambienti illuministi, fu definito dal Manzoni “vesuviano per la forza di denunzia e l’impeto di rivolta civile e politica in esso contenuto”». (dall’Introduzione di Rosaria Bertilaccio, Presidente del Comitato promotore torinese del bicentenario della morte di Francesco Lomonaco).

Francesco Lomonaco (Monte Albano Jonico, 1772 – Pavia, 1810) fu tra i promotori e i fautori della Repubblica napoletana del 1799. Ottenne in seguito la cattedra di storia e geografia nel Collegio militare di Pavia, e strinse rapporti con Foscolo e con Manzoni, che gli dedicò il sonetto Per la vita di Dante. Portatore della filosofia del vichismo meridionale, le sue opere più importanti sono il Rapporto al cittadino Carnot (1800), sulle vicende personali e politiche della caduta della Repubblica napoletana, le due raccolte Vite degli eccellenti italiani (1802) e Vite de’ famosi capitani d’Italia (1804), e i Discorsi letterari e filosofici (1809), che gli procurarono notevole fama negli ambienti illuministici.