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“Pugni proletari e baionette prussiane”

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Il nazionalboscevismo nella Repubblica di Weimar

di David Bernardini

Prefazione di Marco Cuzzi

Il 30 gennaio 1933, mentre Hitler veniva nominato cancelliere, alcuni «nazionalisti socialrivoluzionari» distribuivano nelle strade di Berlino un libretto intitolato Il manifesto nazionalbolscevico. Sulla copertina, sotto il titolo in caratteri gotici, c’era uno strano simbolo composto da una falce e un martello che incrociavano una spada. Quel simbolo rappresenta il cuore del progetto politico del nazionalbolscevismo, un movimento che si sviluppò durante la Repubblica di Weimar e giunse a contare qualche migliaio di militanti e un pugno di giornali, circoli e case editrici. Il suo obiettivo era la rigenerazione politica, economica e spirituale della Germania, che avrebbe dovuto recuperare la sovranità persa con il trattato di Versailles attraverso l’alleanza con la Russia bolscevica e con il Partito comunista tedesco. Questo libro prende in esame le sue vicende politiche e ideologiche, rimaste finora tra le pieghe della storia.

Pag. 278
(Storia, politica, società)
2017
ISBN 987-88-98490-81-3

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